Alex Cremonesi (La Crus) ospite di T¥RSO #6 allo SpazioPontano35 di Milano il 23 febbraio

Seconda data del nostro collettivo allo SpazioPontano35 di Milano: T¥RSO #6 – Ci siamo lasciati svuotare di senso per essere riempiti di cose.

Se nella serata del 9 febbraio l’ospite era stata la grande poetessa Anna-Lamberti Bocconi, a questo giro avremo l’onore – venerdì 23 febbraio, dalle 21 – di avere con noi un altro grande scrittore: “il terzo La Crus”, l’autore che fuori dal palco ha scritto i testi di grande parte delle canzoni del gruppo milanese, Alex Cremonesi.

Questa volta sarà lui a salire sul palco, accompagnato dal nostro Luca Olivieri (pianoforte, elettronica), nella performance “Il Sacro Commercio” (il titolo di questa serata è una frase tratta dalla presentazione dello spettacolo).

Un reading di testi e canzoni inediti di Alex, che sarà alle prese anche con un nastro magnetico. Un’occasione rara per vedere uno spettacolo di teatro canzone sui generis (o, se vogliamo, di performance-canzone), che prima di venerdì allo SpazioPontano35 è stato messo in scena poche volte.

Il Sacro Commercio” è Ispirato al Sacrum Commercium Beati Francisci cum domina Paupertate. Un’operetta francescana, di anonimo minorita del sec. XIII, che, sotto la forma di un racconto allegorico e drammatico, descrive l’ansiosa ricerca, la conquista e l’amore di S. Francesco e del suo ordine per ‘madonna Povertà’ auspicando un ritorno al fervore
delle origini. Il titolo Commercium dice propriamente “conversazione”, “trattenimento”, “alleanza”.

La contrapposizione tra le cose sacre, non negoziabili, alle quali dovremmo rivolgere la nostra attenzione e il nostro agire (il nostro autentico Sacro Commercio) e il Mercato che è l’oggetto veramente sacro per la società ed è diventato il luogo dove investire le grandi promesse che appartenevano alla fede e alla filosofia: il senso della
vita, l’eccellenza, il merito, l’accesso all’eternità.

Ci siamo lasciati svuotare di senso per essere riempiti di cose.

A fronte di tutto questo la proposta è la scelta della povertà come possibilità di immaginare un mondo senza rapporto predatorio con i beni e con le cose, come percorso verso la cultura dei beni comuni. Come possibilità di un’esistenza “altra” rispetto alle forme che si sono affermate nella modernità. Una forma diversa di èthos.

Quindi la possibilità della scelta del dono, della gratuità. La gratuità non è gratis, ha un prezzo infinito. E’ talmente grande il valore di un atto di gratuità che qualsiasi prezzo monetario non è adeguato. “Non fatevi pagare, perché se dovessero pagarvi ci vorrebbe tutto l’oro del mondo”.

Se sbagli il tuo rapporto con l’economia sbagli il rapporto con la vita.

Il nastro magnetico

I loop delle tracce de “Il Sacro Commercio” sono costruiti con campioni di pianoforte con l’aggiunta di pochi altri rumori e scricchiolii registrati da vinili. Tutto l’impianto musicale è costruito partendo da un pacchetto molto sobrio di note provenienti da una sessione di registrazione di pianoforte al Che Studio di Cesare Malfatti.

Rifiutando di disporre di infinite tracce in digitale, modificabili e adattabili in ogni istante e prediligendo un unico loop di suono analogico per ogni brano si devono scegliere molto bene le frecce al proprio arco: fare della povertà un valore, trarre vantaggio dal limite.

E’ proprio lì che sperimentando nasce qualcosa di veramente unico, non ripetibile, non predeterminabile, non richiamabile tramite settaggi e automazioni. Anche l’utilizzo volontario di fruscii e crepitii, del rumore del pedale del piano rilasciato a vuoto è una scelta in tal senso.

Una ricerca armonica minuziosa per arrivare ad arrangiare un’intera canzone attraverso un unico loop con un numero il più limitato possibile di note.

Il Lo-Fi come corrente estetica capace di racchiudere innumerevoli sonorità irripetibili. Il deterioramento del nastro magnetico per cui nessuna riproduzione è esattamente uguale all’altra. Nel suono analogico questa è la ricchezza della povertà.

T¥RSO #6
Ci siamo lasciati svuotare di senso per essere riempiti di cose

Oltre ad Alex Cremonesi con Luca Olivieri, la serata di venerdì 23 febbraio prevede anche la performance Fessura di Montmasson (voce, chitarra) e Luca Barachetti (lamiere, oggetti, gesti vocali).

L’ingresso è con tessera associativa (5 euro) + contributo libero per gli artisti.

A questo link l’evento Facebook con tutte le informazioni.